venerdì 30 dicembre 2011

2011 & C.

Il 2011 mi ha portato l’amore. Quello che ti stringe, ti capovolge, ti cambia le parole. L’amore fatto di rivoluzione, senza fiato, senza il tempo per pensarci, solo il tempo di chiudere gli occhi. L’amore folle, disperato e felice, come gli stracci di cielo blu tra le nuvole di passaggio. L’amore fatto di musica, di parole, di amici vecchi e nuovi. L’amore che è come un bambino che impara a fischiare. L’amore fatto di un nuovo rispetto, di nuova considerazione, di nuove responsabilità. L’amore svegliati ragazzino che è ora di crescere, l’amore svegliati ragazzino che è ora di andare a giocare. L’amore che non è mai così stanco da non poterlo fare. L’amore che per quanto cerchi con i migliori motori di ricerca, non c’è nient’altro da desiderare. L’amore che si incazza, piange, si gira di là e non ti vuole parlare. L’amore che ti perdona perché vede soprattutto quello che non sei mai stato capace di dimostrare. Mi ha portato una crisalide che diventa farfalla. Mi ha portato la fine del mondo. Mi ha portato lei.

domenica 25 dicembre 2011

Eredità

se c’è una cosa che ho avuto in dono
o forse in eredità
è il sentire le voci più flebili
è vedere nell’oscurità

mi annoiano le frasi facili
e la tua tappezzeria
ho visto che i migliori articoli
sono tutti chiusi in sacrestia

per cui riprenditi le tue lucciole
e valle a vendere un po’ più in là
non ho bisogno dei tuoi riverberi
e di quell’aria di chi la sa già

e se proprio devi essere onesto
non farlo davanti a me
preferisco le vecchie favole
o al limite i miei perché

e invece della metafisica
raccontami l’allegria
spiegami le farfalle
e perché volano sempre via

non sono un buon ascoltatore
dovresti averlo capito ormai
e scusami se non so leggere
se non l’ho imparato mai

avevo troppo tempo libero
per spenderlo così
perciò scusami se ti saluto subito
se non resto ancora qui

ma ho un impegno con le voci deboli
ho un impegno con l’oscurità
con le cose che ho avuto in dono
o forse in eredità

domenica 18 dicembre 2011

Caccia grossa

riemergo dal nulla
dopo la caccia nel buio
il tuo cuore è come quello di un cervo
che batte veloce sul mio braccio
fremono ancora le luci tra gli alberi
tra i latrati dei cani
ci stanno inseguendo da sempre
per fucilarci contro il cielo
ci stanno inseguendo da sempre
per il mio manto di pelo scuro
e il tuo di qualsiasi colore
per prendersi la testa
del nostro animale che corre
e appenderla sul caminetto
con gli occhi puntati sul muro
e l’espressione sorpresa
per avere il trofeo dell’amore eterno
con gli occhi di vetro sbarrati
e nessun cuore che batte

Schegge di Liberazione @ Van ghè

sabato 3 dicembre 2011

Scusa


milano che hai scuse per tutti
nella tua aria appannata e bianca
palazzi neri e rampicanti lungo le vie
persone rumorose come sonagli
gente che rotola per le strade
stretti nel senso di colpa
e incalzati dai semafori gialli
milano che hai una scusa per tutto
che scusa inventerai per me?

Tre dicembre

giovedì 1 dicembre 2011

Cosa

c’è una cosa
che ogni volta
che vorrei spiegarla
mi resta lì
appoggiata dall’interno
e ti guardo sperando
che tu te ne accorga dagli occhi
mentre mi parli
delle polpette di zucchine
dell’odio che gira nel mondo
e io sono al liceo
e guardo fuori dalla finestra
mentre scorrono le declinazioni
nell’aria bianca e azzurra dei neon
un’aria da sala di attesa
odore di stoffa bagnata
e shampoo alla camomilla
sognando lunghe strade polverose
prese in giro dal vento
e mi riempio di tutte le canzoni
e tutte le poesie
dal fondo del fondo dell’antologia
e sono sempre vuoto
e sono sempre qualcosa che non è
con qualcuno che non c’è
averlo saputo allora
il cammino sarebbe stato più leggero
averlo saputo allora
che tutte quelle strade polverose
piene di parole
e aggirate dal vento
i miei scarponi imbiancati
e consumati dai sassi
averlo saputo in tempo
che tutte quelle strade da solo
o in compagnia del vento
portavano a te