mercoledì 4 giugno 2014

Ricordi

Ricordo mobili
la mia faccia era fatta di vetro
pronto a rompersi
I cavalli erano bianchi e neri
Ricordo inutile
come tutti i semafori
Eravamo liberi
di essere ingenui ignoranti
di scoprire per la prima volta
i pini marittimi
e gli scoiattoli
Ricordo agavi
e cieli azzurrini
cieli liguri
non c’erano le mail
ma soltanto
pesanti telefoni
Ricordo muri bianchi
e fazzoletti
ricordo lacrime
come i denti sul braccio
ed i segni di ore giovani
l’imbarazzo di essere unici
ed andare per mari e per monti
a cercare libellule
E provare a volare all’indietro
come le nuvole
Vorrei essere un amico dei tempi
e tornare
come l’ape sul rosmarino
a darmi un consiglio più stabile
Non aver paura di chiedere
e lasciati
leggere