mercoledì 11 novembre 2015

Quando ero

Quando ero
quando vedevo
piccole cose
Lei era
e guardava
e io vedevo
piccole cose
Le indicavo i sassi
fili d’erba
formicai annoiati
greppi diroccati
E non sapevo
e lei rimaneva
e con pazienza
ha fatto gesti lontani
e io li ho seguiti
fin dove c’era luce
Ora mi sento così piccolo
a pensarci
e sono solo alla punta
delle sue lunghe dita
Ma lei è rimasta
tra le mie piccole cose
che per me erano il mondo
non perché fossero belle
non perché fossero il mondo
ma perché erano mie

giovedì 11 giugno 2015

Eravamo

Eravamo
non eravamo
parole come nottiluche
latte sui nostri occhi
odio rabbia di gomma nera
che cancella
e porta via
Era sempre estate
il tempo ci mordeva
belli come frutti
senza amore
C'era sempre un odore
dolce
c'era sempre una nausea
un troppo
un pozzo in cui scendere
un cielo di vetro
in cui salire
C'erano i giorni
i mesi le stagioni
Ci aprivamo il cuore
senza alcun dubbio
e tutto faceva male
tutto era dolore
e sensazione
Il fiume ci portava
come tronchi stupidi
verso una cosa che chiamavamo
mare
C'erano le lacrime
incomprensibili
e terrori
Ora tutto ci è indifferente
tranne la tua rabbia
il tuo dolore
Risveglia in noi per un attimo
l'inferno del cuore
e viviamo come quelle farfalle
che bruciano nel fuoco

venerdì 17 aprile 2015

E' tutto come credi

E’ tutto come credi
non so quel che vuoi
colano le ombre
sull’esile seno
della sconosciuta
E’ tutto come credi
è tutto come vuoi

mercoledì 15 aprile 2015

Il mare è così

il mare è così
come e quando
anda e rianda
lo sai e non lo sai
idea che tocca e scappa
onda che mangia l’onda
impara e dimentica
vedi che lecca e passa
vedi che se ne va
e si sfianca ogni volta
e ogni volta è l’ultima
no che non ce la fa
e poi si risolleva
lento che fa pietà
come un cristo stanco
vedi che ce la fa
il mare è così
quando e come
sfinito e senza fine
potrebbe spazzare via la terra
e invece si solleva appena
con una fatica immane
un braccio d’acqua mossa
che subito ricade
e vedi che lecca e passa
vedi che se ne va

sabato 4 aprile 2015

Voglio

Voglio la mia donna
voglio che sappia di sale
voglio che sia perfetto, imperfetto
voglio che cantino le lepri
sui prati d’agosto
voglio che sia tutto in amore
che soffi il vento oltre il crinale
voglio che ci sia acqua forte
giù per le rogge
e uva nelle vigne

Voglio che dio balli tra le foglie
voglio nuvole bianche
e montagne

Voglio che si ricordi
voglio che mi parli
voglio che respiri il polline amaro
e che cadano i frutti del melo

Voglio prendermi cura
di ogni suo incredibile difetto

Voglio che ruoti il cielo
che le stelle ci atterrino nel cuore
Voglio non avere dolore
in ogni parte del tempo

Voglio che ci sia un angolo segreto
dove riposare

giovedì 12 marzo 2015

Fin

Su friendfeed non sto più andando, perché sono fatto così. Non reggo nemmeno i titoli di coda dei film, se una roba è agonizzate, meglio un bel colpo alla nuca, e via. Non mi piace rivangare, non farò nessun backup perché le cose vanno vissute lì, sul momento, e poi basta. Inutile portarsi dietro la vita come il guscio della tartaruga. Ogni tanto si fa una bella muta, si è tenerini per po’ e poi via, come nuovi. Sarà per quello che le aragoste, sapete, fanno quella cosa di essere immortali.

Però i ricordi ci stanno tutti, quelli che mi posso portare appresso, quelli leggeri. Sono arrivato su FF nell’anno salcazzo, perché io non ho la percezione del tempo, potrebbe essere 1996, 1908 o 2005. Escluderei il 1908 perché sono quasi sicuro che non ero ancora nato. Lo trovai per caso perché avevo la passione dei feed, e stavo spammando le mie foto su ogni mezzo possibile.

Il primo utente con cui interagii fu Elisola. E’ ancora oggi un’amica e le voglio molto bene.

Quasi subito conobbi S., F., Woland, Thomas Morton, mi piaceva questa cosa che FF era diverso. Si schifava il facile compiacimento, si parlava ammodo, non si cercava di fare la ruota come i tacchini, non c’era quella fame di attenzione che c’era altrove. Quella roba per cui fingi di essere qualcun altro pur di raccattare un complimento. Quella dove ti fingi laureato se hai la terza media o donna bellissima se sei un caldaista di piacenza, solo per sentirti dire: oh come sei intelligente, oh che bel culo.

Per me fino a quel giorno le chat erano un posto dove si raccattava figa uno-a-uno, e i social network un posto dove si raccattava figa uno-a-molti e senza vergogna. Su frenfi era diverso: si raccattava figa ma ci si dava un tono, quasi che non ce ne fregasse niente. Mi piaceva.

E poi si parlava di altro. Non di calcio, non di figa (non solo), non dei soliti temi da chat e non coi soliti toni da newsgroup. E poi c’era Azael e si bestemmiava in copto, e tutti sembravano una spanna più intelligenti e più stanchi. E non c’erano moderatori. E non ce n’è mai stato bisogno. C’erano anticorpi sufficienti a stroncare la sifilide di un esercito di lanzichenecchi.

Poi vabbè, ci siamo spompati tutti, però era bello lo stesso. Un gruppo di reduci rincoglioniti che ogni tanto ne sparano ancora una buona.

Ho conosciuto tanta gente importante, a cui ho voluto un bene pazzesco, mi sono fatto le storie, mi sono incazzato, poco, tanto, mi sono creduto superiore e poi non lo ero manco per il cazzo.

Ho imparato ad amare i picci, ho conosciuto Ubi che se non lo conoscevo era tutto diverso, Guido che mi ha ascoltato e aiutato davvero, ho conosciuto Vertigoz che è stato solo un bieco mezzo per arrivare a Giummi, ho conosciuto Lamarta, Zia che è davvero bellissima come la dipingono, Karin che è l’essere più adorabile dei due emisferi, mi sono ubriacato come una scimmia con IlMaestro e il succitato Woland e alla fine parlavamo di cinema polacco e non lo so, non facevo le due così e non bevevo così tanto da vent’anni.

Ho conosciuto tanta gente, anche famosa, anche no. Prima di conoscere Roi frenfi mi ha tenuto compagnia ogni sera in un momento brutto, in cui ero solo come un cane. Avete cantato e recitato nei microfoni per farmi ridere, vi siete fatti i selfie alle tette per farmele vedere o al cazzo e avrei preferito di no. Ho fatto qualche amicizia, e persino qualche affare. Ora forse vi sarà più chiaro perché non mi serve salvare niente: primo perché niente e nessuno si salva, mai; e poi perché il backup dei miei anni di frenfi sono io.

domenica 15 febbraio 2015

Il canto di nessuno

Tutti dormono
i gatti fanno anelli di silenzio
il cielo gira piano
e cade la pioggia
Tutti sognano
il tarlo freme nel legno
la falena giace sul muro
e cade altra pioggia
Un vecchio siede
con occhi di cenere
guarda altra cenere
un orologio da tasca
una tasca di tabacco
una camicia logora
La morte se arrivasse ora
non cambierebbe nulla
tutto è immobile
già stampato
I gatti si girano
cessa la pioggia
il tarlo si ferma
balbetta un’allodola
dalla cima del leccio
Nessuno ha battuto la polvere
nessuno ha cambiato nessuno
le solite ombre si muovono
sulla faccia del mondo

mercoledì 11 febbraio 2015

L'anno del sorpasso

Fu dal 2018 che iniziò a verificarsi un curioso fenomeno: i comici iniziarono a far così cagare che la gente moriva. Non intendiamo che si suicidasse assistendo agli spettacoli comici, quello succedeva ormai da decine e decine di anni. Piuttosto, iniziarono a verificarsi decessi spontanei, prima sporadicamente, poi via via sempre più in massa. 

Il primo episodio registrato di MIDC (Morte Improvvisa da Comico) avvenne a Città del Messico, il 13 Aprile 2018. Venti persone, tra cui dodici appartenenti ad un gruppo neocatecumenale in pellegrinaggio verso Roswell, durante una performance di stand-up comedy avente come soggetto le differenze tra uomini e donne nel particolare momento della minzione, vennero colte da una crisi di scorbuto e morirono prima di poter raggiungere le uscite.

In seguito, i casi iniziarono a dilagare anche in Europa e in Asia. All’inzio del 2020 si registravano ormai migliaia di decessi (è tristemente noto il caso dello Stadio di Rotterdam, in cui perirono di tosse asinina e dissenteria più di 2000 persone durante lo show di un imitatore svedese che impersonava vari uomini politici esagerando in modo buffo i loro accenti). A Londra una febbre tifoidea derivante dalla trasmissione televisiva “Storie buffe sugli Ebrei” stroncò più di 800 persone in poco più di due mesi.

I governi decisero inizialmente di bandire ogni spettacolo comico, ma la satira politica derivante da questa scelta fece più morti di un bombardamento a tappeto, per cui tornarono sui propri passi. La feroce satira dei fumettisti controcorrente stigmatizzò l’incertezza dei politici con una vignetta in cui un uomo, indeciso su quale gabinetto utilizzare, finiva per farsela addosso (questa immagine era rappresentata dal volo di alcune mosche intorno alla sua figura). La pubblicazione di quelle immagini provocò 120.000 vittime in tre continenti. Si salvarono solo le popolazioni in cui farsela addosso è considerato un gesto nobile e un segno di rispetto per gli ospiti: il gap culturale risparmiò in quel caso milioni di innocenti, anche se la tragedia venne ugualmente sfiorata nel momento in cui su un blog olandese comparì una spiegazione del senso comico della scenetta in modo che - tramite una serie di metafore prese dal regno animale - essa fosse comprensibile a tutti.

Il blog venne oscurato appena in tempo, e contemporaneamente venne emessa una legge internazionale (e una enciclica papale) in cui le espressioni come “L’ho capita!” e qualsiasi forma di gioco di parole diventavano illegali e venivano sanzionate con pene severissime. Seppure con un alto costo sociale, il Decreto Calembour salvò più di metà della popolazione mondiale da una morte istantanea.

Alla fine la pandemia lasciò indenni solo due categorie di persone: i comici, che raramente ridono alle battute degli altri, e le persone senza alcun senso dell’umorismo. Da tali persone, nel 2021, venne finalmente estratto un vaccino in grado di proteggere la popolazione da: battute, aforismi, salacità, giochi di parole, assonanze varie, satira ridanciana, prese in giro basate sul nome delle persone e/o sulla loro conformazione fisica, e tutte le altre forme più letali e striscianti della comicità pseudo-intellettuale basata su brevi sentenze a doppio senso. 

L’intervento, oltre a risparmiare vite umane a milioni, consentì di liberare la rete Internet dalla sua orami cronica congestione, insieme al crollo della fruizione di pornografia dovuto principalmente allo storico sorpasso - avvenuto nel settembre del 2022 - tra persone che guardano film porno (49% della popolazione mondiale) e persone che partecipano a film porno (51% della popolazione mondiale).